fondo alimentarefondo alimentare

E’ stato il decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, di concerto con il Ministero dell’Economia,  recante “Criteri di individuazione dei nuclei familiari in stato di bisogno, beneficiari del contributo economico previsto dall’art. 1, commi 450 e 451 della legge 29 dicembre 2022 n. 197”, e relativi allegati.

Cosa prevede il Decreto Fondo Alimentare

La legge di bilancio 2023 ha previsto lo stanziamento di 500 milioni di euro da corrispondere attraverso l’emissione di carte prepagate per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, a sostegno dei nuclei familiari con ISEE inferiore ai 15 mila euro all’anno.

A valle, il citato Decreto Interministeriale ha individuato, per esigenze di efficienza ed efficacia dell’intervento di sostegno, quale unico gestore del servizio di emissione delle carte acquisti Poste Italiane S.p.A, nell’ottica di garantire la disponibilità di una rete distributiva diffusa in maniera capillare sul territorio nazionale e di fornire funzioni di sportello relative all’attivazione della carta e alla gestione dell’assistenza tecnica presso ogni comune interessato dalla misura.

Il decreto definisce i criteri di individuazione dei nuclei familiari in stato di bisogno, beneficiari del contributo economico, e individua, all’allegato 1, i beni alimentari di prima necessità.

Fondo alimentare: Requisiti

Per accedere al beneficio è necessario il possesso dei seguenti requisiti:

  1. cittadini appartenenti a nuclei familiari residenti nel territorio italiano
  2. iscrizione di tutti i componenti del nucleo nell’Anagrafe della Popolazione Residente
  3. titolarità di una certificazione ISEE Ordinario, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e del DPCM n. 159/2013, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000,00 euro annui

Il contributo non può essere riconosciuto ai nuclei familiari che includano titolari di:

  • reddito di cittadinanza
  • Reddito di inclusione
  • qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà

Inoltre il contributo non può essere riconosciuto ai nuclei familiari nei quali almeno un componente sia percettore di:

  • Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego – NASPI e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori – DIS-COLL
  • Indennità di mobilità
  • Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
  • Cassa integrazione guadagni – CIG
  • qualsivoglia differente forma di integrazione salariale, o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato

Cosa si può acquistare con il contributo alimentare

Il contributo è destinato all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità (si veda immagine), con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica, e può essere speso presso tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, aderenti alla convenzione stipulata col Ministero dell’Agricoltura.

beni alimentari fondo alimentare

A quanto ammonta il contributo alimentare

È concesso un solo contributo per nucleo familiare, di importo complessivo pari ad € 382,5. Tuttavia, dopo il monitoraggio effettuato da Poste Italiane S.p.A a decorrere dal mese di ottobre 2023 sulle somme che non risultano assegnate e sulle carte non attivate, gli importi residui saranno sono ricaricati sulle carte dei componenti dei nuclei familiari che abbiano regolarmente utilizzato le somme secondo i criteri indicati al paragrafo “Fondo alimentare: il ruolo dei Comuni”.

Come viene erogato il Fondo Alimentare

Il contributo viene erogato attraverso carte elettroniche di pagamento nominative, prepagate e ricaricabili POSTEPAY e sono consegnate agli aventi diritto presso gli uffici postali abilitati al servizio.

Le carte sono utilizzabili dal mese di luglio 2023 e sono ritirate dai beneficiari dei contributi presso gli uffici postali abilitati e non sono fruibili, con decadenza del beneficio, se non viene effettuato il primo pagamento entro il 15 settembre 2023.

Fondo Alimentare: il riparto dei fondi ai Comuni

A ciascun Comune è assegnato, per l’individuazione dei relativi beneficiari, un numero di carte così calcolato:

  • a. una quota pari al 50% del numero totale di carte, è ripartita in proporzione alla popolazione residente in ciascun Comune;
  • b. una quota pari al restante 50%, è distribuita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun Comune ed il valore del reddito pro capite medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.

La ripartizione delle carte per ciascun Comune è la seguente:

Fondo alimentare: il ruolo dei Comuni

L’INPS rende disponibili ai singoli Comuni gli elenchi di cui al comma 1 attraverso una applicazione WEB.

I Comuni ricevono dall’INPS l’elenco dei beneficiari del contributo, nei limiti delle carte loro assegnate, individuati tra i nuclei familiari residenti sul proprio territorio, sulla base dei dati elaborati e messi a disposizione dalla stessa INPS, secondo i seguenti criteri, che si indicano in ordine di priorità decrescente:

  1. nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
  2. nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
  3. nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;

I Comuni, quindi:

  • verificano la posizione anagrafica dei nuclei familiari contenuti nell’elenco trasmesso dall’INPS;
  • sulla base del numero di carte loro assegnate, attribuiscono le carte che eventualmente residuano dopo l’applicazione dei criteri sopra indicati, selezionando i beneficiari, nell’ambito dell’elenco predisposto, tra i nuclei familiari, anche unipersonali, in effettivo stato di bisogno, sulla base di informazioni rinvenienti dai servizi sociali;
  • consolidano gli elenchi dei beneficiari di cui all’elenco, entro e non oltre quindici giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito INPS, servendosi dell’apposita applicazione WEB dell’INPS;
  • decorsi 15 giorni dalla pubblicazione degli elenchi, quindi, l’INPS rende definitivi gli elenchi e trasmette i dati a Poste Italiane ai fini della messa a disposizione delle Postepay;
  • successivamente, i Comuni comunicano agli interessati l’assegnazione del beneficio e le modalità di ritiro delle carte presso gli uffici postali abilitati al servizio.

Fondo alimentare: le istruzioni dell’INPS

Con messaggio INPS del 26 maggio 2023, n. 1958  sono state fornite indicazioni operative relative alla misura introdotta con il decreto sul Fondo Alimentare 2023.

E’ stato previsto, in particolare, che:

  • entro l’11 giugno 2023, INPS mette a disposizione dei Comuni, attraverso un apposito applicativo web, unitamente alle relative istruzioni operative, le liste di beneficiari in possesso dei requisiti previsti dal decreto;
  • I Comuni, entro e non oltre 15 giorni dalla pubblicazione sul sito dell’INPS, consolidano gli elenchi dei beneficiari.

L’INPS, decorso il termine di cui sopra, rende definitivi tali elenchi entro 10 giorni dal termine del caricamento dei dati sulla piattaforma informatica e li trasmette in via telematica a Poste Italiane ai fini della messa a disposizione delle carte, per il tramite della società controllata Postepay.

Successivamente alla rendicontazione di Poste Italiane, INPS entro quattro giorni lavorativi, fornisce ai Comuni, attraverso l’applicativo web, il numero identificativo delle carte da comunicare nelle lettere di notifica che gli stessi dovranno inviare ai beneficiari per comunicare l’assegnazione del contributo e le modalità di ritiro delle carte presso gli uffici postali abilitati al servizio.

L’INPS specifica inoltre che, per poter accedere, i Comuni dovranno abilitarsi tramite apposito modulo (MV62), da trasmettere via PEC alle sedi INPS territorialmente competenti, unitamente a copia del documento di identità dell’operatore per cui si chiede l’abilitazione e del firmatario del modulo stesso. 

Tenuto conto dei tempi ristretti a disposizione dei Comuni per il consolidamento delle liste dei beneficiari,  l’INPS ha raccomandato ai Comuni  di richiedere fin da subito la profilazione degli operatori che dovranno aver accesso alla procedura.

Follow us on Social Media