sottoscrizione verbale commissione concorsosottoscrizione verbale commissione concorso

Il verbale della commissione di un concorso pubblico costituisce un atto pubblico che è assistito da fede privilegiata, facendo prova sino a querela di falso di quanto in esso attestato. Analogamente devono ritenersi assistiti da fede privilegiata i voti apposti dalla Commissione sulle prove scritte nonché le sottoscrizioni apposte dai componenti della Commissione sugli elaborati dei concorrenti (Cons. Stato Sez. III Sent. 28/02/2013, n. 1222)”.

In ogni caso, l’apposizione della firma sul verbale in data successiva a quella di svolgimento della riunione certamente non inficia la validità del lo stesso atto.

Difatti, per un costante orientamento giurisprudenziale “la redazione del verbale non deve necessariamente avvenire contemporaneamente allo svolgimento della seduta oggetto di verbalizzazione o prima della comunicazione del provvedimento finale, con la conseguenza ulteriore che la tardiva redazione e sottoscrizione del verbale stesso non rende illegittimo il provvedimento deliberato” (Cons. Stato, Sez. VI, 23/04/2002, n. 2199).

Altre pronunce, seppur riferite alla materia delle gare pubbliche, ma con principi che possono essere condivisi anche nelle procedure concorsuali di cui si tratta, hanno affermato che è legittima un’unica verbalizzazione riferita a più sedute, come pure la redazione del verbale non contestuale alle operazioni compiute, purché vi sia una corretta rappresentazione documentale dello svolgimento della procedura e che la verbalizzazione non contestuale segue il compimento delle attività rappresentate entro un anno un termine ragionevolmente breve, tale da scongiurare gli effetti negativi della naturale tendenza alla dispersione degli elementi informativi (per tutte Consiglio di Stato n. 398/17).

L’interesse sotteso alla verbalizzazione contestuale ed alla possibilità di effettuazione di una verbalizzazione differita è, dunque, rinvenibile nella esigenza di una corretta rappresentazione documentale, id est di una analitica ed attendibile resocontazione delle operazioni compiute.

Il verbale della commissione di concorso non è, peraltro, un atto collegiale, ma solo un documento che attesta, con le dovute garanzie legali, il contenuto della volontà collegiale, risultando addirittura ininfluente il momento in cui è stato redatto il verbale rispetto a quello in cui si è manifestata la volontà.

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